La filosofia dell’associazione non è quella di un ufficio di collocamento e l’associazione non è un’agenzia per il lavoro.

Sotto i portici di via Sacchi è nata una nuova realtà associativa. Già nel suo nome, EL CID (Esperienze Lavorative Creano Il Domani), emergono gli obiettivi che si prefigge. L’associazione si è chiesta come far emergere le potenzialità di chi non ha un lavoro in un’ottica di solidarietà, chiedendo all'associato di spendersi in prima persona nel creare un proprio progetto e allo stesso tempo di dare il proprio tempo e le proprie competenze per far crescere anche quelli altrui. Il pilastro che regge la filosofia di EL CID nasce da una semplice domanda: cosa possiamo fare per aiutare noi stessi e gli altri? La risposta diventa creativa quando si incontrano le potenzialità e i bisogni degli associati. Partendo dalla realtà che ci è più vicina possiamo individuare una serie di necessità che per essere soddisfatte richiedono altrettanti lavori e dare a chi un lavoro non ce l’ha la speranza di poterci credere ancora. Il funzionamento dell’associazione è semplice: attorno ad essa si coagulano sia le persone in cerca di occupazione sia chi ha necessità di un servizio, in modo da rendere possibile la creazione di un’attività stabile anche attraverso più servizi a vari associati. L’ottica ovviamente è quella di rendere autonome le persone, che dopo un periodo di accompagnamento potranno autonomamente gestirsi, anche creando cooperative e facendo rete. Ovviamente chi si associa si metterà in gioco per promuovere la propria idea e le finalità di tutto il gruppo, contribuendo con la propria passione e il proprio tempo alla crescita di se stesso e di tutti.
Chiunque, nel suo quartiere e nella sua cerchia, può trovare terreno fertile per far crescere una realtà di questo tipo, dando un nuovo significato all'articolo 1 della Costituzione e aiutando se stesso e chi gli è vicino a ripartire. Art. 1 “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro...”. Si è solito dire lo stato sono anche io! Questo per sottolineare che ognuno è responsabile nel suo piccolo del buon andamento delle cose. E allora pensiamoci un po': io ho diritto al lavoro ma ho anche il dovere di dare lavoro. Noi vi proponiamo un modo di aiutare chi non ha lavoro.

 Il progetto della solidarietà mirata al lavoro, vuole prendere in esame ogni singolo caso e risolverlo 
insieme a voi! Non possiamo risolvere i problemi del mondo ma del vicino si. Immaginate solo per un attimo che ognuno di noi si impegnasse, insieme ad altri, a risolvere un problema: il quartiere non avrebbe più problemi. Quindi il nostro motto: "non fermarti al problema crea le soluzioni".

Esempio concreto:
Signora che non ha lavoro e vorrebbe fare le ore o la Badante. Vogliamo garantire un’entrata di €... si deciderà insieme. Ipotizziamo: Si ha bisogno di 20 persone che per 4 mesi garantiscono di partecipare al progetto con 30 € al mese avendo in cambio 3 ore di lavoro al mese. Chi aderisce dovrà associarsi con una quota annuale di 10€ Come funziona: L’associazione ogni mese riscuote la cifra decisa dalle 20 persone che hanno aderito Compra i voucher e li da alla signora che li riscuoterà in posta La Signora sarà pagata con i voucher 30 € x 20 persone= 600€ - 150€ (25% da dare all’inps) = 450€ netto percepito dalla Signora. È legittimo chiedersi e dopo i quattro mesi cosa succede? Siamo punto e a capo? Può succedere che qualcuna delle venti persona si trovi bene e continui a farle fare il lavoro. La signora può guardarsi attorno e cercare altre persone che le facciano lavorare ma con un po’ di tranquillità in più Attivare un nuovo ciclo con altre persone che sono disposte a sostenerla. Questo è solo uno dei tanti modi possibili, insieme potremmo trovare altre soluzioni. Mandaci le tue.

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